Domenica 18 settembre

Il nostro prima giorno a Rio comincia con il randevouz al “mega” buffet delle 9.00.

Dopo il primo caffè della giornata ci avviamo a piedi verso il traghetto, destinazione “Pao de Azuca”. Primo magnifico sguardo della città che ci ospiterà per le prossime due settimane, uno scorcio dei grattacieli a picco sul mare e primi scatti al famoso Cristo Redentore.

Nel tragitto verso la nostra prima meta della giornata, abbiamo potuto ammirare il primo monumento ufficiale, l’edificio dell’Opera che con estremo orgoglio metteva in scena una delle nostre opere più famose: “La Tosca”.

Giunti finalmente a destinazione, siamo potuti salire sulla ben nota funivia della città, dove i nostri sguardi hanno potuto cogliere le migliori panoramiche di Rio;

arrivati nel punto più alto, inutile dire che le foto si sono sprecate.

Qui abbiamo avuto il “primo scambio interculturale Italia-Brasile”, con tentativo di approccio all’italiana e definitivo scarico alla brasiliana.

Ridiscesi con i piedi per terra e ben affamati, ci siamo diretti verso la “fiera de Panema”.

Pranzando in un pub locale, si ha anche avuto un assaggio dell’atmosfera da derby brasileiro……. Forza flamingoooooooooo!!!!!!!.

Con la pancia piena e lo spirito rinvigorito ci siamo addentrati tra le mille bancarelle del mercato, piene di curiosità e di chincaglierie locali.

Vista la vicinanza non si e’ potuto resistere ad una capatina nella famosa “Praia de Panema”, che orribile esperienza J

Tra un bagno involontario di Mary e le foto calendario di GQ di Giacomo, abbiamo ammirato un tramonto con colori mozzafiato.

Spenta la sete con coco fresco acquistato nelle bancarelle sul lungomare, ci siamo diretti verso una playa da cartolina: la mitica Copacabana.

Stancati dalla vita da spiaggia ci siamo subito fiondati (…..o quasi)  verso un “ciringhito” dove 4 caraffe di caipirinha hanno fotto il loro sporco dovere nel rifocillare il corpo e la mente.

Tirando le somme non male come prima giornata…. J

…. La pacchia e’ finita, domani sveglia alle 7……. :(

Tecla e Lorenzo M.